Per la regia di Giuseppe Colizzi, 1967, ecco il western che vide l'esordio della coppia composta da Terence Hill e Bud Spencer, che all'epoca fu campione di incassi con oltre due miliardi di lire racimolati. Tantissimi (per capirci: Per qualche dollaro in più aveva battuto tutti i record di incassi con tre miliardi e mezzo).
Che cosa porto' questo successo?
Probabilmente l'alchimia del duo, con Hill intento a recitare col piglio di un epigono di Django e Spencer sempre uguale a se stesso.
Il film, di per se', si mostra curato, stereotipato, ambizioso nella struttura, ma debole nell'inventiva. Un piacevole passatempo in cui Wolf gigioneggia alla maniera di Volonte' riuscendo ad essere credibile, nonostante la distanza dal modello.
Colizzi farà di meglio nel western successivo, eppure dirige con sano mestiere una storia che ricicla la struttura de "Il buono, il brutto, il cattivo", rimanda al noir senza femme fatale e mescola qualche istanza da tragedia greca in salsa spaghetti.
Stranianti le musiche di Rustichelli.
Voto 6.
Voto 6.

Incredibile... neanche Google conosce la frase "...e sono molti i miei uomini". Perciò la scrivo qui nel caso qualcuno nel futuro, che so, un ragazzo nel luglio del 2142, la cerchi, così potrà essere indicizzata nei motori di ricerca. E magari associata a questo film e non solo all'epopea dell'ispottoroe Lombrico.
RispondiEliminaIl mio esordio con Bud Spencer e Terence Hill fu con "Anche gli angeli mangiano fagioli" mi piacquero tantissimo. Ci misi anni ad accettare il fatto che Giuliano Gemma non c'entrava niente con Terence Hill. Forse in un film che non ho mai più trovato, uno dei vari Ringo, il più bello di tutti. Quello dove gomiti e ginocchia gli venivano tagliati di fronte alla famme fatale che là non mancava.
Ay Dios mio, que pasada!
Bellissima la cosa dell'epigono. Cioè uno che prova a imitare un imitatore di uno che lo ha imitato per citarlo. Secondo il doc (non quello dei sono molti i miei uomini ma l'altro con gli occhi strabuzzanti e la chioma albina) si creerebbe una ricorsione non indifferente nel continuum spaziotemporale. Dopo l'imitazione Django peggiorerebbe la recitazione, e così anche Terence Hill scimmiotterebbe sempre più lo scimmiottatore di se stesso, creando una pericolosissima ricorsione che potrebbe cancellare molti bellissimi film dalle nostre cartoline dal passato.
Fra l'altro si dovrebbe aggiungere che Terence Hill aveva interpretato Django nel sequel apocrifo "Preparati la bara", girato prima di "Dio perdona... io no!" ma uscito successivamente. Si tratta di un dimenticabilissimo western, fra l'altro.
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